Coronavirus. Quale maschera indossare?
Gli argomenti salienti di questo articolo:
Il coronavirus: da dove nasce e come si diffonde
Il coronavirus: come evitarlo
Speciale Mascherina: i vari tipi
Il coronavirus: da dove nasce e come si diffonde
I coronavirus sono virus patogeni dei mammiferi e uccelli. Questo gruppo di virus causano infezioni enteriche o delle vie aeree in molti animali tra cui gli esseri umani.
Il primo Coronavirus con cui siamo venuti a contatto si chiamava SARS.
Ad annunciare la scoperta del Coronavirus fu il Il Pasteur Institute di Parigi il 21 Marzo 2003.
Il 6 aprile 2003 l’OMS inviò un comunicato stampa dove si affermava che un coronavirus identificato da vari laboratori era ufficialmente la causa della SARS.
Le analisi filogeniche di questi virus indicano un’alta probabilità che il coronavirus SARS si è sviluppato inizialmente nei pipistrelli e si è diffuso nell’uomo sia direttamente o attraverso gli animali presenti nei mercati cinesi. I pipistrelli non mostrano nessun segno visibile della malattia, e sono probabilmente i serbatoi naturali dei coronavirus di tipo SARS.
Il Coronavirus attualmente presente deve essere ancora correttamente focalizzato dagli scienziati. La sua struttura non risulta completamente nota anche se notizie delle ultime ore confermano che lo sviluppo di un vaccino sta per essere varato.
Il coronavirus: come evitarlo
Quali sono le precauzioni da addottare per il coronavirus?
Quali sono le linee guida previste per il coronavirus?
Esiste un rimedio per il coronavirus?
Trasmissione, prevenzione e trattamento sono i principali argomenti affrontati dal’ I STITUTO SUPERIORE DI SANITA’ (Iss) ITALIANO.
Lo stesso riporta che i coronavirus umani si trasmettono da una persona infetta a un’altra attraverso la saliva, tossendo e starnutendo, contatti diretti personali (come toccare o stringere la mano e portarla alle mucose), toccando prima un oggetto o una superficie contaminati dal virus e poi portandosi le mani (non ancora lavate) sulla bocca, sul naso o sugli occhi», ed infine «contaminazione fecale», sebbene quest’ultima modalità sia annoverata come rara.
Per ridurre il rischio di infezione l’Iss descrive poi una serie di accorgimenti. Tra questi «lavarsi spesso le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi o con soluzioni alcoliche», «starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso, utilizzare una mascherina e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso», «evitare di toccare gli occhi, il naso o la bocca con mani non lavate», «evitare contatti ravvicinati con persone che sono malate o che mostri sintomi di malattie respiratorie (come tosse e starnuti)», «rimanere a casa se si hanno sintomi», fare attenzione alle pratiche alimentari (evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavate e le bevande non imbottigliate)» e dunque «pulire e disinfettare oggetti e superfici che possono essere state contaminate».
Quanto al trattamento di eventuali sintomi, l’Iss specifica che «è possibile alleviare i sintomi assumendo farmaci per i dolori muscolari, articolari e la febbre», ma che tuttavia «non esistono trattamenti specifici per le infezioni causate dai coronavirus e non sono disponibili, al momento, vaccini per proteggersi dal virus. La maggior parte delle persone infette da coronavirus comuni guarisce spontaneamente».
I vari tipi di mascherina per coronavirus: quale scegliere
L’efficacia protettiva delle mascherine contro le infezioni in generale non è dimostrata.
Esistono vari modelli di mascherine, che offrono diversi livelli di protezione.
Il modo più semplice per proteggersi dai germi presenti nelle goccioline di secrezioni è quello di indossare mascherine chirurgiche, che possono ridurre la diffusione dei germi per via aerea.
Il tipo di mascherina raccomandato è quello che può essere fissato al capo mediante un elastico, che garantisce facilità d’impiego e una buona stabilità. In particolare, si raccomanda di indossare esclusivamente mascherine chirurgiche (o con elastico) del tipo II o possibilmente del tipo II R (dove R indica una maggiore resistenza alla permeazione), che corrispondono allo standard europeo prEN14683.
Secondo la norma europea EN149, le mascherine che garantiscono una maggiore protezione sono quelle appartenenti ai livelli FFP1, FFP2 e FFP3 (filtering face piece; negli USA, filtri N-95 e N-99). Tale classificazione dei filtri si basa sull’efficacia protettiva contro particelle di diverse dimensioni (al massimo 0,6 μm). Nelle mascherine FFP2, l’efficacia minima è pari al 95 per cento, mentre in quelle FFP3 al 99 per cento. L’effetto filtrante è dato da fibre con carica elettrostatica, la cui efficacia diminuisce con l’usura e in caso di umidità dell’aria superiore all’80 per cento. Le mascherine FFP si inumidiscono dopo circa 8 ore. Le mascherine FFP2 vengono impiegate tra l’altro per la prevenzione del contagio da tubercolosi.
—————-> testo citato da: www.bag.admin.chParte III: Piano pandemico svizzero 2006, pagina 46 di 192
Parte delle reazioni a livello globale in seguito alla diffusione del coronavirus prima ancora che coinvolgere i governi passano direttamente per i cittadini. Si amplifica sempre di più in queste ore la rincorsa all’acquisto di mascherine protettive presso le farmacie territoriali che ormai se ne trovano quasi tutte sprovviste.
Dove trovare le mascherine
A causa della corsa all’acquisto delle mascherine queste risultano essere quasi ovunque irreperibili.
Forniamo una lista di rivenditori che hanno in stock mascherine con livello di protezione FFP2.
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